venerdì 25 novembre 2011

L'omertà della finanza, la sfida a Renzi

Oggi, sia a livello mondiale che a livello locale (Italia), il primo problema nasce dal mondo finanziario. Da questo partono il caos economico, l'ingiustizia sociale, la corruzione ai livelli più alti della politica.

Al di là di responsabilità penali accertate o accertabili, è necessario prendere tutti coloro che hanno potere decisionale nel mondo bancario e assicurativo e cacciarli in malo modo. É irrilevante guardare a responsabilità giudiziariamente accertate quando le stesse, rarissime espressioni di qualche procura, sono destinate alla più bieca delle prescrizioni. Tutti in quell'ambiente sono colpevoli di qualcosa perchè, per non essere esclusi, devono avere nel loro bagaglio una reciproca ricattabilità. Ricordo, quando facevo politica attiva e mi vantavo di non avere scheletri negli armadi, che tutti, e sottolineo tutti, i colleghi mi riconoscevano questo merito come un limite «insuperabile» nei miei rapporti con loro e con il vertice politico. É necessario che i vari Profumo, Passera e così via vengano eliminati non per i reati (commessi o non che siano) ma perchè tra loro vige una legge di omertà che rende inquinato tutto quel mondo. E non dimenticate le affermazioni di Dalla Valle, altro personaggio che vuole apparire ciò che non è: in grave crisi di lucidità indicava in Tremonti, Maroni, Galan (udite, udite: Galan) ministri noti e stimati all'estero.

Che Tremonti sia noto all'estero è vero (ho deliberatamente omesso «stimato») ma Maroni e Galan non sanno neanche chi siano. Per quanto riguarda Renzi, ho letto i cento e passa punti sui quali incentra la sua iniziativa politica; inizialmente mi era simpatico, ma successivamente si è innamorato del personaggio dimenticando la sostanza. Oggi lancia gli oltre cento punti. Alcuni sono delle emerite sciocchezze. Altri li ho sostenuti almeno vent'anni or sono con la differenza che io, allora, non mi sono limitato a citarli ma li ho approfonditi.

Vede, Renzi, se Lei si fosse fermato a cinque o sei punti importanti sarebbe credibile. Uno che spara cento cose di cui nulla sa, non può che fare brutta figura. Sono pronto ad un confronto diretto con Lei e, pensi, non a casa mia, ma a casa sua. Lo vuole? Io non sono Bersani (buon uomo, simpatico, ma nulla più) né sono una cariatide del portale del potere pidiessino. A Lei accettare e scegliere: io non ho problemi. Terreno suo e argomenti suoi. Deve però accettare l'esito. Ululare al lupo non ha portato fortuna al pastorello. Pensi soprattutto a non ergersi a prima donna ma a collaborare con i giovani migliori del Suo partito per procedere al doveroso ricambio. Ho detto ai giovani migliori, perchè di giovani imbecilli pronti a chiedere il posto in quanto giovani, il suo partito è pieno: privatamente posso farLe una lunga lista. E smettiamola con le menate formali di partito e movimento, perchè quando si governa si è partito, punto e basta. Movimento è quello di Grillo ma solo perchè non governando, e, per ora, non volendo governare, esprime solo le istanze del cittadino, razionali o non che siano, chiedendo a chi governa di realizzarle.

Renato Ellero
pubblicato su Vicenzapiu.com del 22 novembre 2011


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